Estate.
Per me vuol dire sole, mare… ma anche città da visitare durante le lunghe giornate estive!
Avete già organizzato o state pensando a dove andare prossimamente?
Sì, lo so: tra pandemia, green pass, vaccini e tutto il resto ci si potrebbe scoraggiare.
Se però vorrete fare qualcosa di semplice fuori dall’Italia, ma dentro i confini europei, potrei suggerirvi un tour utilizzando l’auto, compiuto da me ormai quasi sette anni fa con quattro miei amici dove, tra mare, arte e cultura, abbiamo passato otto splendidi giorni in Croazia.
Dovrete essere pronti a macinare un po’ di chilometri però… e magari potreste allungare il periodo vacanziero, rispetto al tempo che abbiamo trascorso noi, se vorrete tenere dei ritmi più rilassati.
Però sono sicuro che vi piacerà!
Quattro sono state le nostre mete principali: Pola, Spalato, Dubrovnik e Zara.
E, per non andare troppo di fretta, ho deciso di dividere il racconto di questo viaggio in due puntate.
I primi quattro giorni in questa, i restanti quattro nella prossima.
Siete pronti allora? Vi racconto la mia Croazia on the road!
Era agosto quando insieme a Bert, Roberto e Davide più Alessandro, altro mio amico di vecchia data che ancora non vi avevo presentato, eravamo saliti sulla macchina di Davide a Vigevano pronti a raggiungere Pola, città istriana che risente ancora oggi dei retaggi della sua appartenenza italiana; e anche del periodo antico della prima Roma imperiale.
Un po’ come dei novelli Argonauti, che secondo la mitologia greca fondarono questa città durante le loro peripezie, ci eravamo messi in viaggio, sapendo che ci sarebbero volute diverse ore per raggiungere la nostra prima tappa del tour che avevamo in mente.
Eravamo partiti decisamente presto, per poter dare subito uno sguardo alla città al nostro arrivo e, a parte l’inconveniente che appena usciti da Vigevano Roberto si era accorto di non essersi portato con sé i documenti di identità (costringendoci quindi a tornare indietro), il resto del viaggio era trascorso senza particolari problemi.
Certo in cinque in auto, sotto il sole e con alcuni bagagli anche incastrati tra di noi, non eravamo proprio comodissimi.
Ma la voglia di iniziare la nostra vacanza croata riusciva a farci sopportare quel Tetris umano!
Appena arrivati a Pola il problema era stato trovare l’appartamento, in quanto la via indicata era sbagliata… dopo aver contattato telefonicamente la proprietaria e dialogato in un miscuglio di croato, inglese e italiano, però, eravamo riusciti a trovarlo.
E c’era andata davvero bene: quello, come anche i nostri alloggi delle giornate successive, era un ottimo appartamento.
Avevamo prenotato tutto prima di partire e con cifre assolutamente contenute avevamo trovato appartamenti di assoluto livello, nel cuore delle città visitate.
La Croazia è uno degli stati europei che maggiormente vive di turismo, e quindi, con un po’ di ricerca è possibile soddisfare i gusti di chiunque.
Noi non potevamo proprio lamentarci.
Ma parliamo di Pola:
Come vi ho detto, la nascita della città è collegata al mito degli Argonauti che sfuggendo ai Colchidi fondarono un insediamento chiamato Polai. Il massimo splendore lo raggiunse in epoca romana, specialmente nell’età di Augusto.
E proprio romano è quindi il suo pezzo forte: l’Anfiteatro.
Premetto una cosa: amo le architetture da spettacolo antiche romane, tanto da farci ben due tesi.
Quindi, ogni volta che entro in un anfiteatro sono felice come un bambino al luna park e non vorrei più andare via.
Per la gioia dei miei amici, specialmente!
Costruito durante il regno di Augusto fu ampliato sotto Vespasiano, lo stesso imperatore che tanto aveva desiderato il Colosseo a Roma.
Più volte restaurato, ancora oggi viene utilizzato per spettacoli teatrali, concerti e festival.
Ciò che rimane della struttura permette pienamente di comprendere quanto doveva essere imponente nell’antichità, e fu davvero una bella sensazione per me inaugurare quel viaggio con un monumento così iconico non solo di Pola, ma dell’intera Croazia.
Pensate inoltre che proprio vicino all’edificio antico è stato trovato uno tra i più grandi “giacimenti” di anfore al mondo. Molte si trovano ancora in sito mentre altre fanno parte della mostra permanente presente nell’anfiteatro.
Usciti avevamo poi vagato per la città, vedendo però anche il resto delle strutture di epoca romana presenti, come il piccolo teatro (di cui si conservano ancora le fondamenta della scena) e il Tempio di Augusto, che si trovava dove c’era l’antico foro della città.
Non lontano dal Tempio avevamo da ultimo osservato l’Arco dei Sergi, realizzato tra il 29 e il 27 a.C.
La stanchezza del viaggio si era poi fatta sentire, quindi ci eravamo dissetati con birre croate di qualità non eccelsa, ma accaldati come eravamo andavano più che bene, e la sera avevamo principalmente cercato luoghi dove cenare e bere qualcosa; luoghi che in una città come Pola non mancavano, per fortuna!
Il giorno seguente l’avevamo passato a crogiolarci sotto il sole e immergerci nelle acque cristalline delle spiagge, principalmente sassose, non distanti dal centro della città.
La mattina del terzo giorno eravamo pronti e riposati per raggiungere Spalato.
Anche in questo caso la nostra partenza fu ritardata da Roberto, che questa volta invece non trovava le chiavi di casa sua all’interno dell’appartamento.
Dopo un’estuante ricerca, condita da epiteti non proprio simpatici nei suoi confronti, eravamo finalmente diretti a Spalato.
In realtà anche in questo caso l’arrivo all’appartamento non fu subito immediato: la proprietaria ci aveva detto di raggiungerla ad un determinato indirizzo e poi lei ci avrebbe condotti all’appartamento.
Ma, una volta incontrata, ci disse di seguire la sua auto e che per sicurezza uno di noi doveva andare con lei… tipo come un ostaggio, praticamente!
Il prescelto fu Alessandro, che riesce a socializzare anche con i muri indipendentemente dalla lingua utilizzata per comunicare, e alla fine riuscimmo a giungere a destinazione.
Era già pomeriggio inoltrato e quindi la scelta su cosa fare ricadde sul collassare su una spiaggia che ci sembrava abbastanza animata, non lontano dal centro della città.
La sera però avevamo fatto una prima passeggiata per Spalato e avendo così un primo assaggio del luogo unico in cui ci trovavamo.
Praticamente il cuore della città è ancora formato dai resti del Palazzo dell’imperatore romano Diocleziano e impressiona come architetture moderne, negozi, locali si inseriscano e si uniscano a quelle della struttura antica, realizzando una location inimitabile.
Il primo impatto con Spalato era stato entusiasmante e ci eravamo fatti trascinare anche dalla vita notturna della città.
Diverse piazze e locali offrivano eventi live e la brezza marina rendeva il tutto ancora più piacevole.
La mattina del quarto giorno volevamo quindi lasciarci ammagliare dai dettagli del palazzo.
Simile a una piccola cittadella, il palazzo di Diocleziano era un misto di residenza imperiale e fortezza militare; fu voluto dall’imperatore tra il 293 e il 305 per farne la sua dimora.
Piccola e discreta, eh!
Però, non dovete immaginarvi una singola struttura che primeggia nel centro della città.
Quello che vedrete è un quadrilatero formato da mura alte fino a 26 metri che racchiude il cuore di Spalato.
Pensate che l’intera struttura si estende su una superfice di circa 31.000 mq
Oggi all’interno del Palazzo si possono contare decine e decine di edifici, molti dei quali abitati o adibiti a negozi, bar o ristoranti.
Il Palazzo è un vero e proprio labirinto in cui è un piacere perdersi per ore, esplorando ogni angolo e scorcio.
E anche per noi, infatti, è stato così.
Incantati da quello che stavamo vedendo ci siamo poi fermati nel Peristilio, la piazza centrale situata tre gradini più in basso rispetto alle vie circostanti.
Per la sua bellezza e per la buona acustica, caratteristica piuttosto insolita per un luogo all’aperto di strutturalmente concepito in quel modo, il peristilio è usato come palcoscenico per rappresentazioni teatrali di opere antiche o concerti di musica classica e lirica.
Proprio mentre eravamo seduti a contemplare tutta quella bellezza era iniziata una rappresentazione che simulava una cerimonia romana, con attori vestiti da centurioni e nobili romani.
Assolutamente turistico come evento, vero, ma il clima allegro delle altre persone nella piazza e degli stessi attori, che ridevano e scherzavano con il pubblico, l’aveva resa comunque un inaspettato momento gradevole.
Ovviamente, per la sua unicità, il Palazzo era stato dichiarato patrimonio Unesco già nel 1979.
Dopo questo giro dettagliato del cuore di Spalato un tuffo anche quel giorno nel mare cristallino della zona era d’obbligo.
E la sera, ormai consapevoli di dove trovare i locali che più ci potevano ispirare, avevamo dato il meritato saluto a una città davvero piena di fascino.
Come di consueto, la sveglia della mattina successiva era suonata presto, perché eravamo pronti a muoverci verso Dubrovnik, sempre più entusiasti di quello che stavamo vedendo!
Ma del resto della vacanza, come vi ho detto, ve ne parlo nella prossima puntata!
Raccontare tutto il mio tour on the road in Croazia in una sola puntata sarebbe stato troppo frettoloso e sinceramente ci tenevo a raccontarvelo con calma.
Quindi spero che avrete voglia di sentire cosa ci ha riservato il resto del viaggio, nella puntata 13, che uscirà il 9 luglio!
Nel caso, state pronti a venire con me in una delle più famose location del Trono di Spade!
A presto!